In meteorologia si parla di inversione termica quando, al realizzarsi di diversi fattori abbiamo uno strato di aria fredda in pianura mentre in collina e montagna si registrano valori più miti, perché succede?

Intanto partiamo con il dire che si ha inversione la notte solo con condizioni di assenza di vento e cielo sereno, si può avere in tutte le stagioni, sovente capita in estate ma senza un monitoraggio costante delle temperature è difficile accorgersene, mentre in inverno l’avvicinarsi delle temperature allo zero permette di cogliere il fenomeno.

In pratica bisogna partire da una base della fisica, l’aria fredda è più pesante dell’aria calda, e pertanto quest’ultima tende a salire verso l’alto (ripeto senza che ci sia vento) e l’aria fredda resta “intrappolata” nei bassi strati.
Nella seguente immagine, che mostra il radiosondaggio di Decimomannu si nota come alla partenza si hanno 6,2° a 29mslm e man mano che la quota aumenta lo fa anche la temperatura, fino a 900m circa poi riprende a scendere, lo strato di inversione termina a 900m in questo caso, ma non è una regola, può essere più spesso o meno spesso.

Talvolta capita in Sardegna che l’inversione venga nel corso della notte, disturbata dalle brezze marine (nelle zone esposte) o da passaggi di nuvolosi.

In Sardegna le aree maggiormente soggette a inversione sono la piana del Cixerri e le valli del Gennargentu, altrove capitano ma meno frequentemente.

Esempio, oggi (28/11/22) ad Iglesias (180m sul mare) ha fatto 4,7° di minima, mentre Punta San Michele (900m) ha segnato 6,1° ecco un esempio di inversione, poteva esser più ampia ma alcuni passaggi nuvolosi l’hanno limitata.

Ecco graficamente come si distribuisce l’aria in condizioni normali e di inversione.

Alla prossima.

Di Daniele

Classe 1983, da sempre appassionato di meteorologia, fondatore nel 2008 del sito isolameteo.it